martedì 25 agosto 2015

Muffin al cioccolato: per gli indecisi cronici

...come me, che un giorno penso che questo blog sia la mia coperta di linus e l'altro che sia solo una perdita di tempo; che voglio lavorare meno e poi ho paura di non arrivare a fine mese...che scrivere mi fa bene ma anche male; che voglio isolarmi da tutto e tutti ma ho paura di perdere i miei contatti; che la vita è proprio strana e io non ho ancora capito come funziona...ma guardo fuori dalla finestra e il sole sta sulle chiome degli alberi a me sembra bello...tutto qui.
Muffin a colazione: mi sa di coccola, di invito a vederla bella la giornata che sta per partire, ad essere meno seria che l'umorismo è la cura di ogni male. L'umorismo io non l'ho mai avuto. Bah forse è un'idea che mi sono messa in testa. Forse ognuno ha la sua ironia e sta nella volontà di ognuno a tirarla fuori.    


Ingredienti
250 gr di farina
2 uova
125 ml di latte 
180 gr di zucchero grezzo di canna
1 vasetto di yogurt intero
70 gr di burro (io ho sostituito con 80 ml di olio di semi)
1 bustina di lievito
80 gr di cioccolato fondente
Procedimento
unire e mescolare gli ingredienti secchi (farina, zucchero, lievito e un pizzico di sale)
Sbattere le uova con lo yogurt e il burro o l'olio.
Aggiungere agli ingredienti secchi.
Nel microonde far sciogliere il cioccolato fondente nel latte e aggiungere all'impasto
Per avere muffin super cioccolatosi aumentare la dose di cioccolato.  
20 minuti a 175°

Questa è una ricetta base: talvolta invece di due uova ne metto solo 1, sostituisco il latte di mucca con il latte vegetale e lo yogurt con la ricotta.
Insomma, le mie ricette sono flessibili, non sono da ristorante, ma da cucina di casa, per chi ha poco tempo ma vuole mangiare sano. Senza pretese. Bisogna provare, poi ognuno trova il suo equilibrio. L'importante è non fermarsi, non sentirsi inadeguati perchè il collega racconta di ricette superstellate, non fermarsi se si brucia tutto, se i bambini arricciano il naso e chiedono pane con la nutella. Riprovare perchè diventare autonomi in cucina è un bel senso di libertà.   
Per altre ricette vedi:

Letizia

lunedì 24 agosto 2015

Di lunedì: crostata al cioccolato senza uova nè burro...gli esperimenti di una vegetariana part time




Quasi sempre tendo a giustificarmi: con gli altri e ancora di più con me stessa. Dannosa abitudine...è come dire " scusate se sono me stessa". Anche questo post è una sorta di giustificazione: del perchè posto quasi sempre dolci senza uova nè burro senza essere vegana...anzi da buona toscana non potrei mai rinunciare al pane fresco con il salame del contadino, ad un piatto fumante si salsiccia e fagioli, al sugo di carne la domenica, alla signora bistecca. Nella home del mio blog, e nella pagina inziale "in questo blog" spiego le mie posizioni flessibili sulla questione alimentazione. Cucinare torte e biscotti senza uova, mi dà la possibilità di non superare la dose di 4 uova a settimana: posso cucinarle in frittata, o per i ripieni delle verdure, per la pasta fresca. Ho imparato a fare torte senza uova anche perchè mi capita spesso di non averne in frigo...  
Sta di fatto che posso mettermi dalla parte dei vegetariani part time, di quelli che sono consapevoli di quello che mangiano ma non ne fanno un'ossessione, di quelli che ci provano a mangiare poca carne, pochissima carne rossa, ma non ne fanno una bandiera.
Ho fatto questa crostata al cioccolato per la prima volta: impressioni? La base di frolla all'olio non è male, forse una delle migliori che ho provato fino ad adesso. Per la crema al cioccolato, ho utilizzato il latte di riso, che è più dolce degli altri tipi di latte vegetale, ed è risultata un pò stucchevole. Vi posto quindi la ricetta originale, tratta dal mensile WeVeg che trovate in edicola (ve lo consiglio, foto e ricette accattivanti).


Ingredienti
100 gr di farina di riso (io ho usato normale farina bianca)
100 gr di farina semintegrale
50 gr di fecola di papate
75 gr di zucchero integrale di canna
65 ml di olio di semi
75 ml di acqua
1 cucchiaino di lievito per dolci
i pizzico di sale
Per la crema al cioccolato:
450 ml di latte di soia (io avevo in frigo latte di riso, ma va bene anche del latte vaccino)
80 gr di amido di fecola di papate
150 gr di cioccolato fondente al 70%
75 fr di zucchero integrale di canna
Mescolare insieme lo zucchero, l'olio l'acqua . Aggiungere le farine setacciate il sale e il lievito: lavorare fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo come la frolla, farne una palla e riporre in frigo per 1 ora.
Stendere la frolla direttamente sulla carta forno (tende un pò a sfaldarsi) ed adagiare nella tortiera, facendo alzare ai lati la pasta in modo da avere un bel bordo che dovrà poi contenere la crema. In forno a 180° per 25 minuti (ricordate di bucherellare con una forchetta la base della frolla prima di infornarla).
Per la crema: scaldare in un pentolino il latte scelto con lo zucchero e il cioccolato, mescolando bene con una frusta in modo che il cioccolato si sciolga: a questo punto realizzate una cremina mescolando la fecola con qualche cucchiaio di acqua e poi unite al resto nel pentolino, continuando sempre a mescolare a fuoco basso. All'inizio è liquido ma poi dopo 5/10 minuti si rapprende. Lasciate il composto non troppo sodo perchè continua a rapprendersi mentre si raffredda.
Sfornate la frolla, fatela raffreddare così come la crema. Stendete il cioccolato sulla base di frolla a tenere in frigo almeno 2 ore prima di servire.      


Lezioni di semplicità per la settimana:
  • riprendere a camminare 30 minuti al giorno (il caldo torrido mi ha frenato per tutta l'estate)
  • essiccare salvia, rosmarino 
  • preparare il sale aromatico
  • congelare le foglie di basilico per l'inverno
  • fare scorta di pesto da tenere in surgelatore
  • preparare sughi al pomodoro e verdure per avere l'estate nel piatto anche in inverno   
Le parole che voglio stamparmi in mente per questa settimana:
"Chiudete i conti alla fine di ogni giorno. Avete fatto quel che avete potuto. Di sicuro avete commesso qualche errore e qualche stupidaggine: dimenticateli al più presto. Domani è un altro giorno; cominciatelo bene e serenamente con spirito forte e non appesantito da vecchi errori." 
Letizia 

sabato 22 agosto 2015

La Raccolta delle More

Raccogliere more in agosto è per me una tradizione: 
Anche quest'anno marmellata, ma non mi sono sentita di passarla con il colino. Pazienza sopporterò i semini...forse potrò passarla al momento in cui deciderò di utilizzarla...in fondo perchè essere perfetti...impariamo l'imperfezione, impariamo a fare, osare, trovare soluzioni alternative più vicine a noi e alle nostre esigenze. La marmellata con i semi è il mio vezzo di imperfezione.    


Il vero piacere sta nel cogliere i frutti della natura: starci in mezzo, sentirne gli odori, sporcarsi i piedi nelle strade polverose, bucarsi le mani, scoprire tesori tra i rovi.



Letizia
* poi con calma nei giorni successivi ho preparato altri vasetti di marmellata di more senza semini, con calma... 



martedì 4 agosto 2015

Di lunedi...lovely panzanella, pantaloni relax e i bisogni inascoltati


Immancabile d'estate.
E' un piatto ormai conosciutissimo anche all'estero così facile da preparare, fresco, insomma ha tutte le buone qualità.
Procedimento
Avevo tre etti circa di pane raffermo e li ho bagnati con tre bicchieri di acqua e un cucchiaio di aceto. Quando il pane diventa morbido va strizzato bene altrimenti la panzanella risulterà "annacquata". Si tagliano i pomodori a piccoli cubetti si sala e si condisce bene con l'olio di oliva. Poi in frigo ad insaporirsi.
Altre varianti
Si può aggiungere (anzi si deve!) della cipolla o anche dei cetrioli.
La mia mamma la rende sostanziosa con l'uovo sodo.
In alcune ricette, sempre toscane, ho trovato l'aggiunta delle acciughe sott'olio.

Di lunedì, due chiacchiere sulla moda: lo star comodi è un mio bisogno, innato, da sempre a cui per tanto tempo non ho dato ascolto. In nome della moda, in nome del mostrare gli sforzi di una dieta insensata, in nome di voler prima sembrare, solo poi essere. Così come ho perso nel tempo l'accudimento di tanti miei bisogni, delle mie necessità, di alcuni sani egoismi, di progetti realizzabili e non, così passo passo, come un bambino che deve imparare a camminare o come un malato dopo una lunga convalescenza, ora torno a parlare e sentire di me. 
Gli abiti che si indossano: ho da sempre una passione per la moda, non nel suo aspetto della creazione di modelli o della realizzazione di stampe e tessuti, quanto del mettere insieme certi colori, nell'accostare materiali, nel riconoscere il classico che non passerà mai di moda e l'eccentrico che darà personalità in ogni occasione. Nella mia consapevolezza che con meno si può avere di più, sto gradualmente riducendo il mio guardaroba (non prima di aver fatto compiere ad ogni capo la sua storia, indossandolo fino all'usura o donandolo a chi potrà dargli nuova vita). Quest'anno la mia valigia dell'estate è davvero essenziale. I pantaloni rilassati (così li ha definiti il settimanale Vanity Fair in un recente servizio), sono comodi, che io comoda mi sento a mio agio. Che non faccio e non farò mai più una dieta in vita mia, che ingrasserò quando avrò più fame e dimagrirò se mai avrò meno appetito. I pantaloni rilassati sono per intenderci quelli con l'elastico in vita, di stoffa fluida, con le tasche e morbidi sui fianchi: quest'anno se ne trovano di ogni colore e fantasia (occhio alla fantasia...). Con una camicia ultraleggera e sandali gioiello rasoterra  (mai con le zeppe vi prego!) per la città, con una blusa sciolta colorata e semplici zoccoli con mezzo tacco, in vacanza (mai con le zeppe vi prego!).

Nota food
Non farò mai più una dieta: ho solo aumentato l'uso di cereali integrali al posto dei cairbodrati raffinati. Che si traduce in: farro, orzo, quinoa, avena, grano, miglio, cous cous, bulgur a vantaggio della pasta raffinata. Ecco alcune mie ricette: