sabato 26 settembre 2015

Pratiche di semplicità quotidiana per vivere l'autunno con eleganza e armonia


Il 21 settembre è ufficialmente finita l'estate. 
L'autunno è il periodo più bello dell'anno: è ancora caldo per qualche giornata di mare senza essere soffocati dalla folla, lunghe solitarie passeggiate in spiaggia con l'aria limpida e l'arcipelago toscano a tenerti compagnia. Allo stesso tempo l'aria è più fresca, per godersi la mattina uno sfuggente caffè sul terrazzo, con la mantella di lana sulle spalle; chiudere le finestre la sera, accoccolarsi sul divano per godersi quel senso di rifugio e protezione che ti da la casa, indossando la felpa, ma con i piedi ancora nudi. 
Portare il trench con la maglia a righe indossata in spiaggia, gli stivaletti con il vestito leggero, la borsa di paglia per fare la spesa al mercato; cucinare la zucca gialla e allo stesso tempo un pesto di basilico fresco. Il vino bianco ghiacciato a pranzo e il rinnovato piacere di un buon vino rosso corposo e caldo. Le giuggiole al mercato, le prime noci, la voglia di provare nuove cose, riscoprire le persone...e andare incontro al natale. Sì proprio il natale: già da adesso inizio a pensarci, non a sentirne già la magia, ma qualche idea per far divertire i miei figli o su come festeggiare, qualche ricetta...          
   

Ecco le mie pratiche di quotidiana semplicità per l'autunno:

  • esprimiamo gratitudine per i colori che l'autunno ci regala (fa tanto ragazza di New York in Central Park anche se si passeggia nel parco sotto casa): leggi il post sul QUADERNO DELLA GRATITUDINE.
  • Impariamo a capire chi, all'interno delle nostre relazioni sociali, ci arricchisce e ci fa star bene e chi è invece "un vampiro energetico": chi ci succhia energia? chi anche inconsapevolmente ti fa sentire a disagio, chi dice "io" dieci volte in 5 minuti di conversazione?chi dice "te l'avevo detto io!..., ma chi te lo fa fare?...ne sei proprio sicuro? Cosa fare contro i vampiri energetici? L'aglio non funziona (bè forse l'alito cattivo può tenerli lontano, ma non è una buona soluzione) è sufficiente ignorarli, fateli parlare, staccate la spina e poi chiedete qualcosa di personale forse anche loro si scioglieranno.
  • Proviamo a vivere in presenza, qui e ora. Senza teorie complicate. E' sufficiente immergersi completamente in quello che si sta facendo: sentire odori, vedere i dettagli, le sfumature, toccare. Non è facile per niente ma è tutto ciò che regala la vera serenità ( se vuoi puoi leggere questi post il minestrone medidativo  camminare è come meditare).
  • Recuperare una vecchia penna stilografica ed andare in  cerca di un negozio che ancora venda delle cartucce di inchiostro.
  • Fare decluttering in casa e riuscire ad eliminare ancora di piu l'inutile e il superfluo: iniziamo dai cassetti, uno al giorno o uno alla settimana, in base alla nostra disponibilità di tempo e se non sapete da dove iniziare leggete "Il magico potere del riordino" di Marie Kundo (insegna un metodo giapponese che promette di trasformare i nostri spazi e anche la nostra vita).
  • Iscrivermi ad un corso, trovare una buona associazione culturale che lo organizzi (i prezzi sono sempre ragionevoli perchè lo scopo principale non è il lucro ma la diffusione della cultura), vi si trova la vera passione e non i mercenari, gente che insegna perchè ama quello che fa e lo vuole condividere. Cucina fotografia, scrittura creativa...vedremo.
  • Individuare due tre spettacoli imperdibili della nuova stagione teatrale.
  • Programmare le visite da effettuare durante l'anno (mi raccomando per le ragazze pap test, mammografia dopo i trenta, esami del sangue, mappatura dei nei, esami feci e urine...).
  • Non perdersi, ogni prima domenica del mese, i musei aperti gratuitamente.
  • Nel saggio "Manuale di un monaco buddista per sconfiggere la paura degli altri di" Keisuke Matsumoto l'autore, citando a sua volta l'autrice Sonja Lyubormiski, indica tra le strategie da mettere in pratica per aumentare il nostro livello di felicità, quello di avere degli obiettivi, in quanto il vivere senza, equivarrebbe a trascorrere l'esistenza imitando gli altri. In realtà può accaderci di avere degli obiettivi ma scoprire poi che non erano realmente i nostri, ma indotti dal bisogno di riconoscimento e di avere un posto nella società (un fisico snello ed allenato a costo di immensi sacrifici, soldi spesi in abbigliamento costoso per farci accettare dagli altri ed invidiare dalle amiche più che per piacere personale e così via). Reimpariamo a capire i nostri veri obiettivi: ad essere in salute ed in forma in modo naturale e senza forzature, a spendere i nostri soldi per ciò che ci regala veramente un piacere duraturo.
Auguro un bellissimo autunno...a tutti compresi i miei "vampiri energetici", anche a loro piacerà la crema di zucca gialla?      

Altri post sulle "Pratiche di quotidiana semplicità":

martedì 22 settembre 2015

5 Pesti diversi: dal lunedì al venerdì 5 modi velocissimi per condire la pasta



Organizziamoci in cucina: 5 pesti per 5 pasti
Questa lunga estate ci ha costretto a cucinare senza forno e fornelli. A parte mozzarella, tonno, insalate varie...rinunciare completamente alla pasta non si può. Cioè a me farebbe un gran bene, ma detto questo, non ci rinuncio lo stesso.
Quindi, in piena estate, ho potuto sopportare un fornello acceso per far cuocere la pasta (circa 20/30 minuti tra farla bollire e scolare) ma niente altro: quindi in mio soccorso sono arrivano i PESTI.
Anche se l'aria settembrina si è fatta più fresca e ho riacceso il forno per torte e focacce, il pesto è una soluzione perfetta per la ripresa della routine quotidiana, perchè il pranzo ( o la cena) si prepara in meno di mezz'ora: pasta al pesto e una insalata. Oltre alla versione classica con basilico e pinoli (come ho spiegato in un precedente post involtini di zucchine al pesto io ho sostituito i pinoli con le mandorle perchè costano meno)...si posso inventare almeno altre 5 varianti. Vediamo...
PESTO TRAPANESE
frullare insieme 250gr di pomodori ciliegino,50 gr di mandorle spellate,un mazzetto di basilico olio q.b.( se piace si può aggiungere mezzo spicchio di aglio).
PESTO DI PISTACCHI
frullare insieme 100 gr di pistacchi,100 gr di noci,1 mazzetto di basilico olio q.b., parmigiano
PESTO DI LATTUGA
frullare insieme 4/5 foglie di lattuga, 2 cucchiai di parmigiano grattugiato, una fetta di pecorino, 4 pomodori secchi  e 4 cucchiai di olio di oliva
PESTO SICILIANO
frullare insieme una manciata di mandorle, pomodorini ciliegia,acciughe (1 o 2 massimo), un cucchiaino di uva passa, un cucchiaino di capperi, olio q.b.
PESTO AI PEPERONI frullare insieme mandorle, prezzemolo, olio e 1 peperone giallo tagliato a tocchetti e precedentemente passato velocemente in padella con olio ( se piace aggiungere anche metà spicchio di aglio)

Se poi iniziamo a fidarci di noi stessi anche in cucina, basta cambiare gli ingredienti che escono tante varianti di pesto (zucchine e pistacchi per esempio, oppure noci prezzemolo e parmigiano...). Si conservano in barattoli di vetro, in frigo non più di due tre giorni. Si possono anche preparare e conservare nel freezer, scongelandoli ad uno ad uno, per avere ogni giorno una pasta saporita e sana.
In inverno potremo poi pensare ad altri pesti con le verdure invernali (cavolo nero, barbabietola, broccoli, cavolfiore).

In ogni ricetta sono presenti i semi oleosi ricchi di elementi nutritivi, per cui sarà sufficiente far seguire la pasta da una insalata fresca, un buon bicchiere di vino.
Il pesto e le sue varianti hanno origini antiche, nella grandiosa tradizione culinaria italiana, quella vera e autentica delle famiglie ed in fondo il nuovo deriva sempre da saperi passati.


Consigli di lettura per ragazze eleganti:
"L'eleganza dell'anima. Le regole dell'armonia interiore ed esteriore" di Emiko Katò 

domenica 20 settembre 2015

Piante grasse: perchè sceglierle


Perchè hanno bisogno di poca acqua: tutto qui.
La sostenibilità, parola che mette un pò tristezza, utilizzata ovunque, anche a sproposito, che va tanto di moda e ci provano anche con la pubblicità (quindi ho già dubbi sulla sincerità dell'uso del termine) ...comunque quella cosa lì, che io chiamo buon senso, rispetto delle cose, io ce l'ho dentro da sempre. Fin da piccola, mi affascinavano principalmente le persone,  le loro storie il loro modo di vivere, soprattutto le donne adulte. E a colpirmi erano i piccoli gesti di rispetto delle cose: lo stesso foulard portato in modo sempre diverso, la camicetta bianca sempre la stessa da anni, una cena preparata con eleganza e pochi ingredienti...Lo sfarzo, l'eccesso, il lusso (pur potendo anche permetterlo, non lo nego) non mi dava lo stesso senso di bellezza ed eleganza. Questa sensazione, questo non so che, è andato perso per molti anni, dietro ai vestiti firmati, ai viaggi oltre oceano più da raccontare che da vivere, ma fortunatamente qualche cosa è rimasto. E' un istinto ritornato prepotentemente a farsi sentire, una ricchezza che grazie al cielo ho e che in questo periodo mi ha fatto un gran comodo . Oltre a tornare prepotentemente di moda. Sono pronta per i tempi!     
Nel mio terrazzo hanno imperversato gerani e fiori di stagione per anni, con dosi massicce di acqua e inevitabilmente la fine della piante al termine della stagione. Che tristezzaa tutte le volte togliere le piante e rinvasarne altre, nessuna aveva una storia... Basta.

Con le piante grasse si costruiscono storie, famiglie, stirpi di piante.
Una piccola pianta di aloe presa in riva al mare si trasforma in una grande pianta.,che ne da origine ad altre.
Lo stesso per il cactus comprato ormai quasi 10 anni fa.
La nursery

E che dire dei rametti trovati in campagna, che basta metterli in un vasetto che subito crescono con soddisfazione.
Le piante grasse sono eleganti. 
Con pochissima spesa il mio terrazzo sta diventando qualcosa di cui andare fiera. 
Essenziale, spero elegante, rispettoso.

Allenamento alla felicità
Curare le piante fa stare bene: bere il caffè la mattina presto gironzolando tra le proprie piante, riconoscerne la crescita. Uscire sul terrazzo la sera e respirare l'odore delle erbe aromatiche. Premere il tasto off alla tv e accendere la musica. Mi sto allenando... 



venerdì 18 settembre 2015

Pasta frolla con burro...ma senza uova: una crostata di marmellata che unisce i sapori della Toscana a e della Puglia


In questo periodo sto sperimentando modi diversi di fare i dolci, senza burro, oppure senza uova, insomma tanto per scardinare le regole. Non che io sia una trasgressiva: anzi tendo fin troppo al rispetto delle regole, alla coerenza, insomma sono un pò noiosa da questo punto di vista. Ma il mio allenamento alla felicità mi impone di  cambiare le carte in tavola, provare cose nuove. Si tratta in questo caso di pasticceria veg un pò rivisitata a modo mio: devo dire che al momento i risultati sono stati altalenanti e mi sto sempre più convincendo che, per certe preparazioni, la tradizione ha comunque la meglio. Ad esempio la pasta frolla: ne ho fatto delle versioni all'olio, senza uova nè burro e i risultati sono stati incerti: diciamo che a me è piaciuta e ai bambini no! 
E per me i bambini sanno. Quindi ho preso atto.
Posto comunque la ricetta perchè secondo me può valere la pene provare: magari prendendoci la mano e affinando le ricette ne verrà fuori la frolla perfetta.
In questo caso in frigo avevo il burro e non le uova: poco male la frolla si può fare lo stesso!
Ecco come:
200 grammi di farina bianca
100 gr di farina integrale
30 gr di zucchero integrale di canna
80 ml di acqua fredda
120 gr di burro
1 pizzico di sale
un cucchiaio raso di lievito per dolci
Procedete così:
unire insieme le farine, lo zucchero il pizzico di sale, il cucchiaino raso di lievito e il burro sciolto nel microonde e lavorare fino ad ottenere delle briciole. Aggiungere a mano a mano l'acqua fino a formare un panetto da riporre in frigo per almeno 30 minuti.
Stendere la pasta direttamente su un foglio di carta forno (tende a sbriciolarsi) e tenetene un pò da parte per farne delle strisce da adagiare sul ripieno di marmellata.
Metter il disco di pasta in una teglia, ricoprire di marmellata, decorare con le strisce di pasta ed in forno preriscaldato a 180° per circa 45 minuti.    

Ho utilizzato due vasetti di marmellata: uno magicamente creato dalle mani della mia mamma, mettendo insieme la frutta degli alberi in giardino (susine, mele) con qualche pezzetto di melone e cocomero, l'altra proveniente direttamente da Maglie, nel Salento (dono della proprietaria inglese del Fata Turchina un bellissimo Bed end Breakfast in mezzo agli ulivi). Toscana e Puglia si incontrano in una crostata.
Nuova abitudine? Mandorle a colazione...

Nota al post: vedete la luce di queste foto? E' quella della mattina: sto alzandomi presto, anche il fine settimana...veder la luce che cambia, i colori sono caldi...si inizia in modo diverso la giornata, per me che sono  inesorabilmente pigra, con una bella energia in più. 

Letizia   

Far crescere le erbe aromatiche


A me il basilico non è mai durato più di 20 giorni: immancabilmente la piantina comprata a giugno a metà mese era già secca. Quest'anno, grazie ai consigli di una persona a me cara e che conosce bene la campagna e come si coltiva un orto, mi ha dato i consigli giusti ed il risultato è che dopo tre mesi le mie piante aromatiche sono ancora in piena salute. Il consiglio che condivido con voi è:
quando acquistate la pianta di basilico, non la mettete in vaso così come la trovate, ma dividete la pianta un due, mantenendo le radici naturalmente e piantatela in due vasi distinti. In questo modo ha lo spazio adeguato per crescere e per fare nuove radici. Con me ha funzionato...sono anni che ci provo e solo con questo consiglio sono riuscita a far crescere il mio basilico. Per le annaffiature: se è molto caldo è sufficiente un pò di acqua tutti i giorni senza esagerare, altrimenti basta bagnare una volta ogni due giorni. Se la fortuna ci assiste e la pianta è ancora viva alle soglie dell'inverno, posta al riparo ( ma al sole) e con poche annaffiature, possiamo avere basilico quasi fono a novembre... 

Al momento ho sul terrazzo due piante di basilico, una pianta di timo (proveniente da un orto) e una pianta di maggiorana. 
 Ho una immaginazione galoppante, ma uscire sul mio piccolo terrazzo di mattina presto e cogliere direttamente dalla pianta il timo per insaporire le patate al forno del pranzo della domenica, mi fa tanto signora di campagna, ed è uno di quei gesti che rendono semplicemente elegante la nostra vita di tutti i giorni.   
Non ho ancora piante di peperoncino: questa foto è di una esposizione che si tiene ogni anno in Toscana a fine agosto "La Fiera dell'Alberaia". E' uno dei miei propositi: sto aspettando una piantina in regalo da una carissima amica che ne ha tante piantine in giardino.

Qualche idea su come utilizzare le erbe aromatiche:
  • il basilico per il pesto e per la pasta al pomodoro (ma anche nelle melanzane alla parmigiana)
  • il timo per insaporire il pollo e le patate arrosto
  • le foglie di basilico ben lavate e asciugate possono esser congelate in vasetti di vetro e conservate in freezer per avere l'estate nel piatto tutto l'anno
  • la maggiorana può essere essiccata raccogliendola in mazzi e conservata in un luogo fresco e asciutto 
Coltivare piante aromatiche fa parte del mio "allenamento alla felicità", lezioni quotidiane da sperimentare e mettere in pratica per imparare a stare " qui e ora"...io che con la testa sono sempre da un'altra parte, che penso più spesso a chi mi giudica e meno a ciò che voglio fare davvero, che ho perso ormai troppo tempo a giustificarmi. Proviamo a vivere ora, sentendo gli odori, toccando foglie, sporcandosi di terra, ascoltando musica, andando incontro alla sera.
E l'umorismo...quanto mi manca l'umorismo, vorrei un blog che facesse sganasciare dal ridere eppure non riesco a tradurre in parole il briciolo di umorismo che pur da qualche parte dovrei avere dentro di me.  

domenica 13 settembre 2015

La spesa del mese : le mie proposte per risparmiare, divertirsi e mangiare sano


Senza tanti preamboli condivido con questo post le mie "tecniche" di spesa, per risparmiare, divertirsi e mangiare sano.
  • Fare una grande spesa ad inizio del mese, acquistando i tipici prodotti da dispensa, quelli che non devono mancare mai, che se c'è bisogno in 10 minuti si può preparare la cena. Per la grande spesa del mese vado al supermercato. A questo proposito mi piace condividere la mia convinzione che anche al supermercato si possa essere sostenibile e vi sia la possibilità di acquistare ottimi prodotti. Ritengo che sia una scelta dovuta e necessaria sostenere la produzione locale, anche attraverso i GAS, i mercati a Km 0, i negozi bio, acquistare direttamente dai produttori: tuttavia questa attitudine, nel mio caso, deve conciliarsi con un lavoro, dei figli da accudire, una casa da condurre....impensabile scorrazzare da una parte all'altra per mettere insieme la spesa. Ho trovato un equilibrio con la tecnica della grande spesa del mese per i prodotti da dispensa, mentre per le uova, frutta e verdura, carne e formaggi mi organizzo con i produttori locali (quasi sempre, ma non sempre dipende dall'intensità della settimana lavorativa e non ). In questo modo recarsi nelle fattorie, negli orti biologici, dal macellaio di fiducia non è uno stress, ma diventa un appuntamento speciale. Mangiando poca carne vado dal macellaio e dal produttore una volta al mese ed è divertente. All'orto una volta a settimana. Per il formaggio una volta ogni 15 giorni.In fondo se ci si pensa quanti di noi tendono a passare troppo tempo nei centri commerciali? Pensiamo alle fattorie come ai nuovi centri commerciali: avremo l'occasione di passare un pomeriggio acquistando ottimi prodotti, per passeggiare nella natura e conoscere persone che lavorano con passione.
  • La lista della grande spesa del mese. Premessa: al supermercato si va con le personali shopping bags. Le mie sono: un regalo di natale, una proveniente da Londra, sempre un regalo, una piccola borsa in tela dipinta dai miei figli, altre due shopper acquistate direttamente al supermercato. Niente sacchetti acquistati ad ogni spesa, anche se compostabili. Ecco la lista
quattro pacchi di farina bio 2 bianca e 2 integrale
lieviti di birra o lievito madre essiccato (per pizze e focacce)
i bottiglia olio di semi bio (l'olio di olivo direttamente dal produttore)

lievito in polvere bio per dolci e salati
3 bottiglie di passata di pomodoro ( io la faccio in casa, si trova anche dai produttori locali)
cacao amaro in polvere fare trade  
4 tavolette di cioccolata fondente almeno al 70% fare trade
2 pacchetti di nocciole
1 pacchetto di pinoli
due pacchetti di mandorle
2 pacchetti di pistacchi
2 pacchi di zucchero integrale grezzo di canna
riso soffiato/fiocchi di avena/muesli per la colazione ( e per cucinare biscotti)
3 pacchi di pasta e 3 di pasta integrale (comprate solo pasta fatta con grano italiano: attenzione non sempre le grandi marche utilizzano grano italiano, leggete bene che vi sia scritto grano italiano)
1 pacco di riso integrale
1 pacco di riso basmati
1 pacco di farro/1 pacco di orzo/1 pacco di cous cous/ 1 pacco di miglio/ 1 pacco di bulgur/1 pacco di quinoa...
1 pacco di fagioli borlotti secchi/1 pacco di ceci secchi/1 pacco di lenticchie/1 pacco di piselli secchi/1 pacco di legumi misti
1 vasetto ciascuno di : fagioli, ceci, lenticchie e piselli già pronti in vasetti di vetro (meglio delle lattine, perchè il prodotto si conserva meglio ed il vetro si ricicla più facilmente)
tonno sott'olio in vetro (2 confezioni)
1 vasetto di alici
1 vasetto di acciughe
1 vasetto di capperi
1 vasetto di olive nere denocciolate
2 confezioni di pasta fresca (cuoce in 5 minuti quando non avete tempo di farla in casa): tagliatelle, ravioli (solo ricotta e spinaci, per me mai quelli di carne)
2 pacchetti di schiacciatina all'olio (per le emergenze colazione a scuola)
4/5 cartoni di latte italiano (anche in questo caso leggete bene le etichette) parzialmente scremato
semi di sesamo, di zucca e ogni mese provo un seme diverso (a settembre i semi di chia )
detersivo sfuso per la lavatrice, piatti a mano e detergente pavimenti (riempo ogni mese gli stessi flaconi)
pastiglie biodegradabili per la lavastoviglie
shampoo a bagnoschiuma senza parabeni 
1 pacco caffè  
4 yogurt bianchi naturali con probiotici (quelli alla frutta sono pieni di zucchero, quelli scremati privi di nutrienti)
1 confezione di ricotta (il resto dei latticini lo acquisto direttamente dal produttore)
1 bottiglia di aceto e 1 confezione di bicarbonato (che utilizzo sopratutto per le eco pulizia di casa) 
1 confezione di spinaci surgelati (una concessione, il resto della verdura la acquisto fresca dal produttore)
2 orate da fare al forno
3 confezioni di merluzzo o nasello surgelato
1 confezione di petto di pollo e 1 di tacchino (che sia carne italiana e biologica), il resto da direttamente dal produttore
6 uova biologiche ( il resto delle uova che servono durante il mese dal produttore locale)
frutta e verdura sporadicamente, quando proprio non ho tempo per andare all'orto biologico
       
Non tutti i mesi la lista è la stessa: talvolta ho ancora prodotti del mese precedente e tendo a finire tutto prima di acquistare nuovamente. Avere un dispensa essenziale alimenta  la creatività, spinge ad inventare con ciò che c'è e si risparmia davvero, senza buttare via niente.
Talvolta poi alcuni prodotti vanno riacquistati a metà mese via via che esauriscono: per esempio lo yogurt o la ricotta, che utilizzo tanto per fare i dolci della colazione, la farina, la cioccolata, le uova...ma in linea di massima cerco di attenermi alla lista.
Un trucco per risparmiare? Rimandate la spesa di uno o due giorni  e nel frattempo "spremete" la dispensa.
Un altro trucco per risparmiare? Una volta al mese, prima della grande spesa fate lo "SVUOTATUTTO", cucinando tutto quello che avete in dispensa in modo da non rischiare far scadere i prodotti per i quali avete speso dei soldi.  


  • Dai produttori locali
Premessa: consiglio di scegliere dei produttori che si trovino vicino a dove abitate, perchè se si devono fare chilometri per raggiungere le sedi di produzione o di allevamento, si perde il vantaggio dal punto di vista del risparmio e di quello ambientale. Ne rimane il vantaggio comunque per la salute, avendo la certezza della provenienza del prodotto. Il mio macellaio di fiducia si trova a 5 minuti a piedi da casa mia e lo raggiungo attraversando un bellissimo giardino pubblico (quindi è anche una bella passeggiata). Per la carne bianca mi rivolgo ad un allevamento a pochi chilometri dalla mia città e ci vado 1 volta al mese.  Alcuni miei parenti hanno un bellissimo orto e ogni tanto ci regalano della frutta e verdura, così come l'olio di oliva che prendiamo direttamente ogni anno. Il caseificio è a 5 minuti di macchina: purtroppo non posso utilizzare la bicicletta perchè la strada è estremamente trafficata e non c'è una pista ciclabile. L'orto biologico è vicino al caseificio: con un unico viaggio acquisto latticini e verdura.   
Per la carne. Mangiamo poca carne rossa: dal mio macellaio acquisto solo 1 volta al mese del macinato per preparare il ragù e poi congerarlo, gli hamburger, 1 taglio per il roastbeef, 4 piccole bistecche (da buona toscana), 4 salsicce, e 1 arista. In questo modo, mangiando carne rossa all'incirca ogni 10/15 giorni sono a posto per un mese e mezzo circa,. Congelo la carne e la adopero al bisogno.
Acquisto 2 vaschette di carne bianca al supermercato (per risolvere le cene da preparare in 5 minuti, anche se devo ricordarmi la mattina di togliere la vaschetta dal freezer);  1 pollo e mezzo tacchino da un allevamento vicino casa (dove veramente i polli scorrazzano nel campo), dove posso acquistare anche le uova. Mangiamo carne bianca una volta alla settimana, per cui queste quantità sono sufficienti per un mese.  
Per la frutta e verdura: ho da poco scoperto che vicino casa c'è un orto biologico delle meraviglie. Hanno anche le uova...Dal produttore non si sbaglia con la stagionalità, perchè ha sul banco solo la frutta e la verdura di stagione. Al supermercato si tende a confondersi. Tuttavia la frutta e la verdura dei super è sempre molto controllata e non ho problemi ad acquistarla quando non ho tempo per andare direttamente dal produttore.

Scrivere questo post è stata una faticaccia: complesso e pieno di informazioni. Spero che possa essere di aiuto a qualcuno. Io ci ho messo anni per trovare questo mio modo di fare la spesa...mi piace condividerlo.        
Letizia

mercoledì 9 settembre 2015

Il quaderno della gratitudine


Non ringraziamo mai, almeno non veramente. Diciamo grazie tante volte al giorno, come gesto di cortesia, a sconosciuti e non, a qualcuno che ti fa un favore.
Il ringraziamento vero è diverso: è gratitudine...   
Difficilmente ascolto persone che hanno il dono della gratitudine. Io di certo non ci sono nata, non l'ho imparato crescendo... l'ho scoperto da adulta e spesso lo dimentico. 
La gratitudine, il ringraziare per ciò che si ha, è la chiave di volta per noi pessimisti cronici, talvolta lamentosi, sempre in attesa di qualche cosa che non si è ancora realizzato. 
Tutto lecito: avere ambizioni e progetti è per noi vitale. Ma intanto? Intanto dobbiamo ringraziare ed avere gratitudine per ciò che abbiamo.
Un quaderno della gratitudine può essere di aiuto: i primi tempi io non sapevo da dove iniziare. Pagina vuota, passano 5-10 minuti e non avevo ancora scritto niente. Possibile? Certo se non si pensa veramente a ciò per cui siamo grati. Pensiamoci...torniamo all'origine, all'essenza...siamo grati per avere un tetto sulla testa che ci protegge dal freddo, noi e i nostri figli, grati che viviamo in un paese in pace, che non siamo costretti a traversare il mare per sentirci più sicuri, grati della libertà, che noi donne possiamo scegliere quali vestiti indossare e denunciare l'uomo che ci maltratta, grati che se nostro figlio sta male a 5 muniti di auto c'è un ospedale, che se ho bisogno di un antibiotico porto la ricetta in farmacia e dopo 15 minuti sono già nella mia bella casa calda con il bicchiere di acqua in mano a prendere le mie medicine, che ho solo aperto il rubinetto e l'acqua è scesa limpida pulita disinfettata, noi che siamo nati dalla parte fortunata (intendo economicamente) del mondo.
Scriviamo tutti i giorni sul quaderno della gratitudine almeno 5 ringraziamenti: facciamolo tutti i giorni per almeno 21 giorni (che pare sia il numero di giorni necessari perchè un nuovo comportamento diventi una abitudine acquisita).
Ringraziamo tutti i giorni per le piccole cose che abbiamo: anche per il caffè della mattina, se finalmente fa più fresco, se abbiamo cibo da cucinare. Allenarsi alla gratitidine aiuta " a vedere il lato positivo delle cose, a fare paragoni vantaggiosi, ad apprezzare ciò che si ha. E' una terapia miracolosa. Nessun effetto secondario. Nessuna controindicazione" (tratto da Quaderno di esercizi di allenamento alla felicità di Yves-Alexandre Thalmann.).
   

lunedì 7 settembre 2015

Mangiamo con meno di cinque euro...quando meno fa rima con meglio

In 15 minuti precisi si preparano i lunghetti (la ricetta è della mia nonna) semplice pasta fatta in casa tipicamente Toscana di farina e acqua. Le proporzioni della ricetta originaria sono : 1 Kg di farina per un bicchiere di acqua fredda e un pizzico di sale. Io ho utilizzato solo 300 gr di farina ed ho diminuito quindi la quantità di acqua. L'importante è prenderci la mano, che poi si impasta acqua e farina senza neanche pesare gli ingredienti.
 Si impasta fino a formare una palla elastica non appiccicosa. Poi se ne prende la dose di una noce e si strofina fra le mani a formare un cilindro semiaperto. E via così.
Cuociono in acqua salata pochi minuti.
Con il sugo di carne "la morte sua": io li ho conditi con del semplice sugo di pomodoro al basilico.    


Si prepara una tempura leggerissima con:
150 gr farina di riso ( per una pastella più leggera ma va benissimo anche della farina di grano)
80 ml di birra chiara o acqua gassata (la ricetta prevede 100 ml ma forse il composto risulta troppo liquido, consiglio di fare un dei tentativi e versare il liquido un pò per volta per verificare la consistenza).
Si friggono le foglie di salvia (che d'estate se ne trovano di grandi) e i pomodori in abbondante olio.
Pane fresco, una insalata di cetrioli aromatizzati all'origano. 

Il titolo del mio post è certamente accattivante. Non sono stata  a fare il conto preciso del costo del pranzo per 4 persone con calcolatrice alla mano, ma di sicuro il costo non si discosta più di tanto dai 5 euro e di certo, vi assicuro al di sotto dei 10.  

Ricordiamoci sempre che anche nel cibo Meno fa rima con meglio.

Per la sostenibilità:
non gettiamo l'olio della frittura nel lavello andrà a finire giù nelle tubature ingrassando gli scarichi e inquinando. In ogni città ci sono punti per la raccolta dell'olio usato. Raccogliamo i vari oli da cucina ( di frittura, dei sott'oli del tonno e altro) in barattoli di vetro e una volta al mese consegnamoli nei punti di raccolta o nelle isole ecologiche comunali. Facciamolo.  
Letizia  

domenica 6 settembre 2015

Torta di more....la marmellata e l'eleganza di creare con gli avanzi

Questa torta è nata da un errore. Quest'anno la raccolta delle more è stata molto abbondante e ciò significa tanta marmellata: all'inizio, per pigrizia, come ho già raccontato, ho fatto due vasetti senza filtrare la marmellata (perchè no...). Poi nei giorni seguenti, avendo un pò di tempo a disposizione, ho preparato altri vasetti questa volta seguendo tutte le regole, passo passo ed eliminando con il setaccio anche i semini.
Tuttavia, anche questa volta, ci ho messo del mio: alle more, zucchero e limone ho aggiunto in pentola anche un pò di acqua , non prevista nella ricetta, per cui la marmellata è risultata un pò liquida.
Dopo averla passata al setaccio, sul fondo della pentola, è rimasto una specie di sciroppo di more, evidentemente delizioso ma che farci?  
Una torta certo!
Ho utilizzato la ricetta base di una torta ai mirtilli, che prevede l'utilizzo dei frutti interi, pubblicata sul mensile WEVeg di agosto: si crea e si riadatta la ricetta sostituendo, i mirtilli con le more....anzi con il succo di more.

Ingredienti
1 banana
30 ml di olio di semi
70 gr di zucchero integrale di canna
180 gr di farina (anche metà bianca e metà integrale o di farro)
40 gr di fecola di patate
150 ml di latte (anche vegetale per una versione vegan)
una tazza di sciroppo di more (secondo me va bene anche della marmellata diluita con acqua calda) che corrisponde a circa 50/70 ml
2 cucchiaini di lievito per dolci
1 pizzico di sale 
Nota: considerato cha alla ricetta originale ho aggiunto lo sciroppo di more, consiglio di ridurre la dose di zucchero di circa la metà. Mantenere invece la dose di zucchero indicata nel caso in cui si aggiunga all'impasto i frutti di bosco freschi.
Procedimento
Schiacciare la banana con una forchetta . Aggiungere gli ingredienti liquidi (olio e latte) con lo zucchero ed unire piano piano la farina, la fecola, il pizzico di sale, il lievito e lo zucchero. Infine lo sciroppo di more (o la marmellata diluita). In forno a 180 per circa 25 30 minuti, ma dipende molto dal forno. Per capire se la torta è cotta vi consiglio di bucare la parte superiore con una forchetta: se quando la estraete è rimasto dell'impasto attaccato, la torta non è ancora cotta.   

L'eleganza è armonia quotidiana: alzarsi la domenica mattina presto, apparecchiare la tavola, la torta fatta in casa sull'alzata, la marmellata home made in piccole  ciotole, pane fresco, burro, caffè, la finestra aperta, l'aria fresca.
Consigli di lettura per godersi il silenzio: Manuale di un monaco Buddista per liberarsi dal rumore del mondo di Keisuke Matsumoto.

sabato 5 settembre 2015

Svegliarsi in Toscana...la Val di Merse

Svegliarsi ogni giorno in Toscana...
In una domenica assolata, la voglia di stare nella natura...
Un tempo il fiume Merse era "il mare dei senesi". 
Scorre in un parco naturale, costellato di borghi imperdibili.      

Brenna, Torri, Stigliano, Monticiano, Murlo, Orgia: sono paesi da scoprire, fermandosi nelle enoteche o nelle botteghe: un tagliere di formaggi e salumi, un bicchiere di vino rosso.   


Natura, silenzio, piccoli ristori, sapori veri.
Sempre in zona, a pochi chilometri da Siena nel comune di Chiusdino è da non perdere una visita all'Abbazia di San Galgano che si fa ammirare di giorno ed affascina di notte, potendo ammirare le stelle aggirandosi al suo interno (l'abbazia è priva del tetto).   



Questo è un assaggio della mia terra.