venerdì 28 febbraio 2014

Le 7 regole spirituali del successo secondo Deepak Chopra: n.1 la legge della potenzialità pura


Ho scoperto questo libricino per caso, nascosto in una vecchia e polverosa libreria di campagna: sembrava un segno del destino averlo trovato. Si tratta di un "breve e intenso saggio, in cui l'autore amplia la comune definizione di successo e ci spiega come essa non esaurisca nella sua componente materiale, proponendo una via alternativa al suo conseguimento" (dalla prefazione del libro stesso).
Ve ne suggerirò una per settimana perchè c'è bisogno di concedersi tempo per acquisire una nuova modalità di pensiero.
La prima delle 7 è la legge della potenzialità pura che si basa sulla convinzione che l'uomo, nel suo stato essenziale abbia possibilità illimitate e creatività infinita.
Insegna a non prendere a riferimento gli oggetti delle nostre esperienze subendo l'influenza delle situazioni, delle persone, alla ricerca incessante dell'approvazione altrui.
Il continuo riferimento all'esterno, e non a noi stessi, porta alla necessità di controllare tutto e tutti.
Il vero sè, la nostra vera essenza, che c'è sempre e sempre ci sarà in noi, è del tutto estranea ai confronti, alla critica, non teme le sfide e non si sente inferiore a nessuno, riconoscendo alle altre persone la libertà di esprimere se stesse.
Nella vita convulsa e pazzesca che ci obbliaghiamo a vivere, è necessario ritrovare lo spazio perchè il proprio essere trovi qualche spiraglio per esprimersi e questo libricino, che vi consiglio, indica alcuni propositi per mettere in pratica la legge della potenzialità pura:
  1. stare in silenzio, per almeno trenta minuti al giorno;
  2. mettersi in contatto ogni giorno con la natura (semplicemente curando una pianta, guardando il cielo, le nuvole, le stelle, ascoltando i rumori della campagna, sentendo il profumo di un fiore, della terra bagnata dalla pioggia...)
  3. astenersi dal giudizio nei confronti delle persone e delle situzioni, permettendo agli altri di essere se stessi e accettando le circostanze così come si presentano.
La mia esperienza:
  1. ho provato la meditazione, ma non fa per me anche se ne aprrezzo le potenzialità, ma non posso più fare a meno della mia mezz'ora al giorno tutta per me, in silenzio, magari leggendo uno dei tanti libri sulla crescita personale, che sono diventati per me strumenti insostituibili 
  2. la natura...questa sconosciuta. Osservare il cielo, i remi secchi degli alberi, le bacche delle aiuole di città, un balcone fiorito anche in inverno, la curva delle colline che cambia con le stagioni, lo stormo che vola, ma anche curare le piante. Veramente sembra una ovvietà io però non lo facevo...il cielo non lo guardavo quasi mai...ora non passo un giorno, ed è bello anche quello di città.
    Fino a qualche tempo fà star dietro alle piante era impensabile per me..una noia mortale.
    Poi mi sono sforzata, ho seccato diverse povere piante: poi alla fine qualche cosa è seccesso, e ora riesco ad occhio a capire se devono essere annaffiate o se hanno solo bisogno di essere lasciate così come sono.Ed è un piacere vederle "sopravvivere" al gelo dell'inverno e crescere di anno in anno.
Titta

  

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