domenica 26 luglio 2015

Una caprese un pò diversa...e due parole sulle persone che ci feriscono

Ho imparato da Masterchef, da Cracco e da Barbieri, che anche i semplici piatti della tradizione si possono destrutturare. Io che non sono una cuoca, non ho corsi di cucina da mettere in curriculum, mi sono lasciata prendere da questa faccenda della destrutturazione solo per il semplice fatto che mi costringe a comporre un piatto in modo diverso da come avrei sempre fatto. Uno sforzo creativo, che è il motivo principale del mio blog. I risultati sono sempre casalinghi, incerti e goffi, ma non è il risultato perfetto che mi interessa, quanto la fantasia che devo risvegliare, ed il tempo di qualità che impiego a cucinare.


E' come un esercizio di meditazione: e l'urgenza per me di imparare ad apprezzare il processo verso il fine. Io fatta di desideri mai realizzati, di sogni più grandi di me, di aspettative tradite, ho bisogno di recuperare il piacere del fare e non dell'arrivare. Anche per non pensare: a certe persone che ti fanno del male di proposito perchè così si sentono meglio loro, che faccio fatica a capirne il perchè. Che si mostrano arroganti ...si fa così fatica ad accettare le differenze...non sò se rispondere con l'indifferenza o se seguire la mia innata curiosità su ciò che agita l'animo umano e chiedere. Chiedere se inconsapevolmente ho commesso errori, mancanze.


Questa è la mia caprese un pò diversa: al posto del classico piattone con mozzarella a fette e pomodori, in una sera d'estate con il frigo quasi vuoto ho preparato:

  • dei pomodorini tagliati a cubetti, conditi con olio sale basilico e qualche goccia di olio balsamico, lasciati insaporire per 30 minuti.
  • ho tagliato una mozzarella a metà, posato sopra alla fetta il pomodoro e accompagnato il tutto con del pesto al basilico.

Nessun commento:

Posta un commento