martedì 27 ottobre 2015

Alleniamoci alla felicità


Se per alcuni la felicità, o quanto meno la serenità, è un dono di nascita, inserito nella sequenza del proprio DNA, per altri è una continua ricerca, un equilibrismo tra stati d'animo diversi e contrastanti, una montagna russa emotiva. Per alcuni lamentarsi e avvolgersi del proprio malcontento diventa quasi una identità, come se essere una vittima faccia comunque assumere un ruolo, per quanto possa essere faticoso da portare avanti. Talvolta passiamo da vittime a carnefici, quando giudichiamo o proviamo invidia per il successo altrui.
Altri sono completamente identificati con il loro ego, che "io" è la parola che pronunciano più spesso, sventolando continuamente il proprio punto di vista e liquidando con giudizi implacabili chi la pensa diversamente.
C'è una parte di me che per anni è stata alla guida delle mie montagne russe emotive. Quella parte che induce a criticarmi continuamente, una sorta di tiranno interiore che per troppo tempo ha guidato le mie scelte, spingendomi quasi sempre ad agire e spesso a non agire per paura: del fallimento, del giudizio altrui, di un mondo che non capisce, di una società ingiusta, portandomi a credere solo nelle sue regole e nelle sue modalità di affrontare le vicende della vita. E' come avere un paio di occhiali che distorgono la vista: la realtà si deforma. Questi occhiali io li voglio togliere, per vedere e sentire quello che succede nella mia vita, per accettare gli avvenimenti per quelli che sono e non come il ripetersi del passato, come lo svolgersi della pellicola di un film già visto, con la stessa sensazione di chiusura nello stomaco che ho provato sciegliendo fidanzati sbagliati, un corso di studi universitari all'opposto delle mie vere passioni, una professione così tanto lontana dal mio vero essere.
E allora ho intrapreso un faticoso, a volte estenuante allenamento alla felicità, che nel mio caso significa ritrovare la vera me, il mio spirito più autentico, riscoprire le mie passioni, con una sferzata di coraggio: condividerle con altre persone.
Perchè l'allenamento alla felicità non sia un segreto inconfessabile, ma una alternativa possibile.
Ed ogni giorno, così come Ulisse si lega all'albero della nave per non cedere al canto delle sirene, così io mi alleno per non cadere nelle tortuose elucubrazioni del mio critico interiore, che mi dissuade dal seguire la mia strada con le sue parole taglienti: "ormai sei troppo vecchia per cambiare... rimani nella tua tranquillità... quello che dici non interessa a nessuno...stattene tranquilla in una angolo...mantieniti il lavoro che hai altrimenti non saprai come sfamarti, in fondo non è così male..."        
Per la prossima settimana ecco i miei esercizi di allenamento alla felicità.
  • Fare delle settimana a venire una specie di prova per il natale, in attesa del 31 ottobre. Tralasciare per la casa piccoli segnali dell'arrivo di Halloween. Cucinare la vellutata di zucca gialla e i paccheri al forno con veg besciamella parmigiano e zucca gialla al profumo di timo (che sta ancora crescendo sul mio balcone insieme al basilico e alla maggiorana, perchè anche coltivare le piante è un esercizio nella mia palestra della felicità).
  • Ho infilato in un sacchetto un paio di scarpe da ginnastica per tenerle in macchina: appena finisco di lavorare, prima di rientrare a casa, posso camminare per mezz'ora. Jon Kabat Zin, nel suo libro "Vivere momento per momento: sconfiggere lo stress, il dolore, l'ansia e la malattia con la saggezza di corpo e mente", consiglia la camminata meditativa nel suo piano di esercizi per liberarsi dallo stress. Si tratta sostanzialmente di essere pienamente consapevoli dell'atto di camminare, dal senso di gratitudine per poterlo fare, alla percezione dello sforzo muscolare, dei singoli movimenti, della reazione alla fatica. 
  • Cerco di alzarmi presto la mattina, per raccogliere le idee, fare colazione con calma, bere acqua e limone e fare qualche esercizio di yoga o semplicemente stiracchiarmi un pò.
  • Nota frivola: ho appena terminato il mio correttore. Dopo aver utilizzato anche l'ultimo rimasuglio di colore, ora è proprio terminato. Voglio fare dell'acquisto di un prodotto così semplice un evento: voglio farne l'obiettivo di alcune passeggiate esplorative, in cerca di un prodotto di qualità, che non contenga schifezze. Questo mi permetterà di entrare in qualche bel negozio di prodotti naturali per chiedere consiglio e nel frattempo di avere camminato ancora un bel pò.
Buon allenamento.
Letizia






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