sabato 10 ottobre 2015

Vivere a basso regime con humour e bon ton

Downshifting significa tradotto letteralmente "scalare una marcia": è una definizione per chi sceglie di diminuire il proprio ritmo di lavoro, a fronte di maggiore tempo per se stessi. Meno lavoro, più tempo, meno denaro. Penso di esser daownshifter fin dalla nascita: i bassi regimi in ogni settore mi hanno sempre fatto sentire a mio agio. Al contrario, il mondo intorno a me girava alla massima potenza e io alla fine mi ci sono adattata. Un corso di laurea scelto tanto per fare (perchè comunque ci si DEVE laureare), senza nemmeno darsi il tempo per una decisione più ponderata. In studio a fare pratica dopo tre giorni dalla laurea. Studiare per i concorsi per trovare un qualsiasi lavoro, purchè mi permettesse di : farmi una casa, viaggiare, vestiti firmati, una bella macchina. E poi gli avanzamenti di carriera, studiando incinta fino alle tre di notte. Perchè? Perchè si deve, si deve essere una donna con una professione affermata, perchè per stare in questo mondo ci vogliono i soldi, perchè pensavo di essere accettata, se avevo un certo stile di vita. C'è chi non paga prezzi per avere tutto ciò, perchè è nelle sue corde: sono le persone davvero di successo, che amano quello che fanno e ne traggono ricchezza e felicità. Per me il prezzo è stato troppo alto: a quarant'anni non sapevo più chi era quella persona che mi guardava nello specchio, tutte le mattine.
La crisi economica è stata, per me, una grande occasione di ripensamento e riflessione: nonostante le entrate fossero già oggettivamente diminuite per effetto della riduzione di lavoro, ho scelto di ridurre ancora di più, di scalare ulteriormente la marcia. Non è stato semplice, ho percorso strade in solitudine, ho trovato, insieme a tante delusioni, il mio equilibrio.
Per tanto tempo ho associato il basso regime alla negazione della cura dei dettagli, del contornarsi di cose belle, dell'eleganza, come se ciò fosse solo appannaggio del mondo dei grandi consumatori. E' innegabile che nell'immaginario collettivo si associa il downschifting, il basso regime, alle donne maneger che si trasformano in mamme fricchettone, con le gonne a fiori, che cucinano vegano e si ritirano in campagna. Oppure si prova tristezza e malinconia per non potersi più permettere la vita di prima. Invece, nel mio caso, non è stato così: perchè il vivere a bassi regimi, mi ha costretto a una serie di sforzi creativi per mantenere uno stile di vita di qualità...e nel mio caso la qualità è migliorata.

  • Ho iniziato a scrivere questo blog. Mi sono appassionata a tanti blog che raccontavano di una vita diversa, ma in ognuno trovavo un pò il clichè di cui parlavo prima: scelte radicali, vita in campagna, addio al mondo della moda e dell'eleganza, autoproduzioni di sapone... non ho trovato ad oggi un blog che dicesse "ok ragazze sarete il massimo dello chic con il minimo della spesa". Ho trovato sempre in sottofondo un velato rinnego della vita "di prima" e non mi sono ritovata. Ho così deciso di scrivere io, quello che avrei voluto leggere.
  • Ho imparato a scrivere tutto, dico tutto quello che spendo: dall'acquisto di due euro fino alle somme consistenti. E' un lavoro di scoperta, un guardarsi dentro e, giuro, ne esce il nostro ritratto: siamo quello che compriamo.
  • Ho imparato a rimandare un acquisto, anche di un giorno: fà davvero riflettere se quell'oggetto ci serve davvero. Mi è capitato, il giorno dopo, di dimenticarmi di "dover" acquistare quella certa cosa ed ho capito che per me non doveva essere così necessaria.
  • Informarmi su tutto: di fronte ad una scelta che comporta una spesa inizio a informarmi e capire: l'abbonamento in palestra da 400 euro l'anno, spacciato per super conveniente? Ho una pista ciclabile che va nel mezzo ai campi per chilometri, pagata con le mie tasse perchè non sfruttarla? Sarebbe assurdo! Il corso di yoga nella palestra super stellata? L'associazione culturale dietro casa organizza corsi a costi più che accessibili e con grande professonalità.  
  • La cultura spesso è gratis ed è uno dei lussi più preziosi che possiamo concederci: tanto per fare un esempio: la prima domenica del mese l'entrata nei musei statali è gratuita; nelle librerie vengono spesso organizzate conferenze e presentazioni di libri ad ingresso gratuito; per non contare gli eventi che le amministrazioni locali organizzano ogni fine settimana, spesso ad ingresso libero o a costi assolutamente accessibili; le biblioteche pubbliche per fare il pieno di romanzi e saggi.
  • Ho imparato che anche nell'abbigliamento meno è meglio: anche una icona dello stile come Ines de la Fressange, che non è certo una donna che vive a bassi regimi, sostiene che la vera eleganza è un mix di sobrietà e tocchi personali, che nulla ha a che vedere con la necessità di avere solo ed esclusivamente capi firmati o costosi. Facciamo dell'acquisto un atto di passione: posso spendere di più per un cappotto che durerà tutta la vita e potrà arricchire anche il guardaroba di famiglia, come un capo vintage di lusso da ereditare, ma non in un paio di scarpe da ginnastica tanto di moda, ma poi? 
Questo è una parte del mio vivere a bassi regimi con bon ton e ancora non abbastanza humour (l'umorismo non è un mio talento, l'impegno è di impararlo presto).

Letizia                  .      

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